Nicola Massimo de Feo, 01/02/2021
Datato: 01/01/1989
Questo articolo, comparso sulla rivista barese «Escamotage» nel 1989, riprende eloquentemente la formulazione del pensiero di Sergej Nečaev, rivoluzionario russo del XIX secolo, espressa da M. Bakunin (cfr. M. Bakunin, Gewalt für den Körper. Verrat für die Seele. Berlin 1980). Al cuore del ragionamento di de Feo, ritroviamo la questione delle politiche d'emergenza, che dalla fine degli anni Ottanta si sono fatte sempre più strada nelle pratiche governamentali. Analizzando questo problema foucaultiano, il professore barlettano adoperò però gli strumenti del suo «nietzscheanesimo senza riserve», leggendo nel governo della precarizzazione una nuova determinazione storica della sussunzione, dunque dello sfruttamento. In anticipo sui tempi, mostrò quanto oggi stiamo sperimentando: da un lato, la centralità della «vita» nei processi di soggettivazione e di valorizzazione della forza lavoro; dall'altro, per dirla con Paul Nizan, la guerra contro la «vita» intesa come desideri, valori, capacità e potenza che sfuggono al capitale come rapporto sociale.
Nicola Massimo de Feo, 30/10/2020
Datato: 01/01/1973
Nicola Massimo de Feo, 15/06/2020
Datato: 01/01/1994
Pubblichiamo la prefazione di N. M. de Feo alla seconda edizione di Fenomenologia e teologia (1994) di Heidegger.
Nicola Massimo de Feo, 15/05/2020
Datato: 01/01/1974
Analisi e critica dell’alienazione in Heidegger è l’introduzione di N. M. de Feo alla prima edizione della sua traduzione di Fenomenologia e teologia di M. Heidegger (1974).
Il testo cerca di percorrere in lungo e in largo la produzione teorica di Heidegger, seguendo le mutazioni storico-culturali tedesche ed europee.
De Feo mette qui in relazione la riproposizione heideggeriana della domanda sull’Essere e la crisi economica e sociale della borghesia attraverso il prisma operaista del ciclo sviluppo-crisi-ristrutturazione. La domanda sull’essere appare così una pratica attraverso cui il pensiero borghese cerca di ricomporre la sua realtà dentro la crisi (il “negativo”), da cui pianificare lo sviluppo del nuovo capitalismo.